lunedì 2 agosto 2010

minicorso di trapunto (1) – introduzione

questo minicorso nasce dal desiderio di condividere una tecnica antica e affascinante.

con alcune amiche del FORUM RICAMIAMO INSIEME che mi vede felicissima senior member abbiamo deciso di realizzare un piccolo segnalibro per imparare e affinare questa tecnica.

ho preso quindi l’impegno di mettere a disposizione le mie conoscenze su questo tipo di lavoro e condividerlo con quanti vorranno utilizzarle. questo anche per ringraziare virtualmente tutte le persone generose che ho sempre incontrato nel web e che hanno fatto sì che oggi io sappia molte delle cose che so sulle tecniche che amo.

suggerimenti, note, consigli e perchè no, critiche e correzioni sono le benvenute.

do quindi il via a questo minicorso con una breve (?) introduzione. perdonerete lo stile non proprio ortodosso e gli errori, ma questo lavoro non vuole essere nulla di più della condivisione di mie conoscenze personali sulla tecnica.

MINICORSO DI TRAPUNTO

PICCOLA INTRODUZIONE

ho sempre amato il trapunto fiorentino con le sue ombre e luci, filigrane narrative che ti trasportano lontano.

il trapunto fiorentino nasce nel mediterraneo in epoche di cavalieri dame e guerre. questa è la visione poetica che si ha di questo tipo di ricamo in rilievo che si utilizzava soprattutto per realizzare coperte e mantelli. il manufatto che molti conoscono è appunto la Coltre Guicciardini che racconta la storia di tristano innamorato di isotta in guerra ed ecco cavalieri armi boschi navi.

secondo me, la nascita di questa tecnica deriva anche dalla povertà dell’epoca medioevale dalla indisponibilità di tessuti mantelli e coperte abbastanza caldi per coprirsi nei lunghi mesi invernali.

mi piace poeticamente immaginare giornate uggiose e dame in saloni enormi davanti a grandi camini a trapuntare ed imbottire coperte usando tele di lino e cotone intessute in altrettante giornate.

in francia il trapunto è chiamato boutis, la differenza maggiore è quella che vede la trapuntatura uniformare il tessuto. intorno al disegno primario si creano linee e volute di imbottitura. il trapunto fiorentino lascia più spazio al disegno primario solcando di sottili trapuntature i contorni senza però imbottire la parte senza disegno. dipenderà dal fatto che in francia fa più freddo che in italia e, quindi, per difendersi dal mistral occorrevano più strati di tessuto che nel basso mediterraneo?

e di maggiori strati di tessuto è composto l’imbottita. il quilt. presente in italia ed ovunque. prevede tre o più strati: un sopra e sotto che possono essere anche preziosi e un interno a falde di lana o un altro tessuto “caldo”, oggi poliestere. questi tre tessuti vengono cuciti insieme e ornati da linee e volute trapuntate in cui la cucitura prende tutti e tre gli strati. spesso crea dei disegni, a volte un po’ naive a volte geometrici. i pionieri in america la costruivano a pezzi. patchwork, appunto. in australia il patch diventa crazy.

fili tessuti punti e invenzioni che legano uniscono cuciono avvolgono l’intera nostra terra come liane in una foresta.

tornando al trapunto fiorentino i disegni di questi lavori sono stilizzati e in genere riproducono bassorilievi sculture e pitture, ma anche elementi della natura, fiori soli lune foglie animali, della religione, croci spighe calici nodi celtici.

oggi i disegni si sono ammorbiditi e gli usi alleggeriti. si creano piccoli oggetti, cuscinetti mobiles segnalibri vuotatasche deliziose scarpine da neonato (guardate QUI cosa ha fatto la mia amica ITOKI nel lontano giappone) .

la tecnica a prima vista è elaborata, in realtà è un lavoro semplice che richiede tempi non troppo lunghi.

il punto utilizzato per delineare il disegno è la filza o filzetta. una serie di punti di uguale lunghezza che seguono il disegno unendo due tessuti. nei lavori che hanno un retro non visibile come cuscini cuscinetti borse abiti il tessuto inferiore è meno pregiato e compatto di quello superiore. nel caso di lavori che hanno entrambe le facce visibili, paralumi segnalibri tende pannelli, i due strati sono dello stesso tessuto.

qualche volta si utilizza la trapuntatura o punto indietro o a volte il punto scritto se si il lavoro dovrà essere sottoposto a molti lavaggi e stropicciamenti che potrebbero danneggiare il filo.

l’imbottitura interna è fatta con filato morbido. fili di lana o cotone grosso. personalmente preferisco la lana, di buona qualità non necessariamente 100% pura. resta più morbida e abbastanza voluminosa.

bene, dopo questa introduzione un po’ naive passerò ad una spiegazione più tecnica.

per stanotte meditate e sognate di tempi lontani…tristan-29072010-2

questa foto è stata presa qui http://www.la-maison-du-boutis.com/

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