giovedì 26 agosto 2010

classica io? ma vaaa....

Ecco lo sapevo, la scuola di trapunto, anzi no, che "scuola", vi ho mai detto che questa parola mi provoca briiiiiviiiidii?
allora dicevo, questo minicorso ha provocato una serie di uhhh, che roba vecchia, che classicume complicato, ma chi le fa le trapunte?

trapunte??? trapunte? come queste??
o questa?, bhe sì è una copertina in realtà...
e questi allora?
provate a coprirvi. il dito mignolo, forse.
deliziosi insieme, come due innamoratini, chissà, magari ci scappano anche uova e pulcino ^__^.

ecco, adoro il trapunto perchè è SEMPLICE, immediato e di grande impatto. e trovo che renda raffinato qualunque oggetto. certo, poi per i figli si fa pure la CHIMERA!!! ma è un'altra storia.
a domani per la settima puntata, forse... se non sarò invecchiata troppo...

mercoledì 18 agosto 2010

mini corso di trapunto (6) – la filza di contorno

ritorniamo al mio fiore doppio che userò come esempio usando il colore rosso.DSC05023

il punto filza è un punto molto molto semplice basta uscire e rientrare con l’ago ad una distanza più o meno breve in modo da formare sul tessuto una serie di trattini. anche se è di facilissima esecuzione richiede un minimo di attenzione per fare questi benedetti trattini il più possibile regolari. così - - - - - - -

in questo lavoro, che è abbastanza piccolo, ci possiamo far aiutare dalla trama regolare e considerare una lunghezza di  3 o 4 fili.

DSC05025come ho già detto, attenzione a prendere i due tessuti insieme. il retro deve essere bello e preciso come il davanti.DSC05024

ora vi accorgerete che a meno di spezzare ogni volta il filo ci sono dei fili che si noterebbero passando da un punto all’altro dei petali, bene, per non farli notare basta farli passare tra i due tessuti. io dovrò cercare di farli passare in qualche punto nel quale il tessuto verrà imbottito, altrimenti il colore rosso traspare. nel caso del ricamo colore su colore si è un po’ più liberi e basta far passare il filo tra i due tessuti in un punto qualunque, consiglio però di prestarvi lo stesso attenzione, il ricamo risulterà pulito e inoltre si prenderà una buona abitudine. ;)DSC05045   alla fine la piastrellina apparirà più o meno così.

ma anch’io devo fare le piastrelline avorio ed allora eccomi all’opera su tutte e tre. DSC05027come potete ben non vedere è quasi invisibile, ma vi assicuro che la filza c’è. DSC05028sia sul davanti, sia sul retro. DSC05044ricordate di contornare la DSC05045piastrellina al riquadro interno, quello esterno resta libero, fino a che non avremo deciso come chiudere il lavoro.DSC05029

  al termine di una gugliata di filo infilare l’ago sotto uno o due punti all’indietro ripercorrendo la filza fatta e infilare il filo tra i due tessuti.DSC05047 una volta terminate tutte le piatrelline, sfilare l’imbastitura.

sabato 14 agosto 2010

mini corso di trapunto (5) – avvio del lavoro

poiché il lavoro sarà visibile da entrambe le facce deve risultare pulito senza nodi, fili o baffetti.

preparare una gugliata di filo (moulinè, sfilatella, filo da ricamo, filo da quilting) dello stesso colore del lino scelto. qui nelle foto invece userò un filo in colore contrastante. una gugliata di circa 50cm basterà per una piastrellina. fare un nodino ad uno dei capi.inserire l’ago a qualche centimetro di distanza dal punto di inizio, che deve essere il più possibile vicino al centro. nell’esempio uso il fiore che avevo preparato doppio. far uscire l’ago e tirare con un leggero strappo per far entrare il nodino nel tessuto.

se non dovesse passare, aiutatevi con il punteruolo, allargando leggermente le fibre. stando ben attenti a non romperle. ora è tutto pronto per iniziare il ricamo vero e proprio.

a presto!

mini corso di trapunto (4) – imbastitura e montaggio su telaio

come già detto e ripetuto il trapunto prevede l’utilizzo di due tessuti, uno superiore e uno inferiore. nel caso in cui la faccia visibile sia una sola si preferisce per il tessuto inferiore un tessuto meno pregiato a trama larga per permettere al filo di imbottitura di passare agevolmente nei fori della trama.

in questo caso le facce sono entrambe visibili e quindi useremo lo stesso tessuto per il sopra e per il sotto.

si lavora sempre su quello che viene considerato il dritto del lavoro. dove è visibile il disegno da ricamare.

si poggiano i due tessuto rovescio contro rovescio e si eseguono delle imbastiture per bloccare i due tessuti insieme. si parte dal centro del tessuto verso l’esterno per evitare grinze e pieghe.

DSC05014 ho usato un colore rosso per rendere evidente l’esecuzione. ogni volta che si termina una linea di imbastitura bisogna spezzare il filo.

al centro potete notare dei nodi ben visibili, sono così evidenti solo per le foto.DSC05015

completata l’imbastitura bisogna montare il lavoro a telaio. c’è anche chi non lo usa ma ritengo che sia indispensabile per eseguire la filza di contorno in maniera regolare e per essere sicuri di prendere entrambi i tessuti. DSC05016 .

io preferisco questi piccoli telai in legno con la vite regolabile.

DSC05017

però dato che prenderò e lascerò questo lavoro spesso per fare le foto preferisco montare le singole piastrelline in questo piccolo telaio di gomma perché riesco a maneggiarlo meglio.DSC05018

mini corso di trapunto (3) – trasferire il disegno sul tessuto.

eccoci al terzo passaggio. sì, lo so, è passato un po’ di tempo, ma siamo in estate e sono un po’ pigra. vado al mare, spazzo la sabbia e porto i bimbi al parco o al teatro dei burattini.

qualche volta ci scappa anche una pietanza insolita da preparare.

passiamo al nostro trasferimento del disegno sul tessuto.

la stoffa scelta è un lino 20 fili di buona qualità e a trama regolare. il nostro bel disegno è pronto su carta quadrettata.schema segnalibro

per trasferire un disegno sulla stoffa ci sono molti sistemi e credo li conosciate tutti, ricalco, spolvero, decalcabile, carta copiativa, matita copiativa, carta da lucido.

in questo caso il modo migliore è il ricalco in trasparenza. quindi per far sì che il disegno si veda bene sotto la stoffa l’ho ripassato DSC05007 con un pennarello nero.

a questo punto bisogna bloccare il foglio sul tavolo con un po’ di nastro adesivo.DSC05010DSC05009 ecco, è ben visibile no?

a questo punto si può riportare il disegno sul tessuto. si può usare una matita per sarti, una penna idrosolubile, una penna evanescente o una semplice matita in grafite o un colore a pastello. qualche volta specialmente nei lavori natalizi scelgo la penna argento o oro, se resta in trasparenza non mi dispiace.

invece nei lavori tono su tono uso la penna evanescente se sono piccoli lavori come questo o la penna idrosolubile che va via semplicemente tamponando con un panno umido.

qui, dato che comunque doveva essere visibile il segno sulla foto e non potendo fare le foto ad alta definizione per ovvie ragioni di “peso” c’è un miscuglio di matita, penna ecc.

ecco le mie manine d’oro al lavoro, fotografo ufficiale il primogenitoDSC05011 DSC05013

come potete notare, dato che sono piastrelline separate, ho potuto posizionarle su un quadrato di stoffa distanti circa 3cm una dall’altra, questo perché sarà più facile montarlo sul telaio senza sprecare troppo tessuto. stiamo usando infatti un lino di buona qualità e non è bene sprecare.

stando proprio bene bene attente si può notare un’altra “stranezza”: il fiore centrale è ripetuto due volte, poi vi farò vedere perché, voi non fatelo, il disegno prevede 3 parti.schema segnalibrointanto un consiglio: poiché il lino ha una trama regolare, disegniamo prima i due riquadri aiutandoci con i fili di trama e di ordito. poi inseriamo il disegno interno.

a questo punto la tela è pronta per essere doppiata.

lunedì 2 agosto 2010

mini corso di trapunto (2) – strumenti e materiali

questo minicorso è articolato in modo da costruire un piccolo segnalibro in lino.

strumenti.

gli strumenti necessari sono quelli che si possono trovare facilmente in un qualunque portalavoro da cucito.

  • forbici a lama lunga e dritta per il taglio del tessuto.
  • forbicine da ricamo a lama dritta e con punta affilata.
  • ditale o spingispilli.
  • matita per trasferire il disegno sulla stoffa.
  • punteruolo per facilitare l’introduzione del filo di lana nel tessuto senza rovinare la trama.
  • taglia asole (non indispensabile).
  • telaio di dimensioni adeguate al lavoro.
  • aghi sottili da ricamo classico per la filza e l’eventuale trapuntatura, di buona qualità dritti e sottili. uno o due aghi da lana con punta arrotondata e una cruna abbastanza comoda da contenere un paio di gugliate della lana scelta.

tessuti e filati

poichè si tratta di realizzare un segnalibro e le due facce sono entrambe evidenti, il tessuto è uno solo.

  • lino di buona qualità abbastanza compatto ma duttile 20 fili circa in un cm. io userò un bellora avorio 20x20
  • cotone da ricamo o moulinè di cotone a due fili per la filza di contorno. io userò un cotone da ricamo anchor n. 387 di un tono più scuro del tessuto.
  • lana bianca o avorio 100% o mista della grossezza che si possa lavorare con dei ferri n° 4 o 5 usata per lo più doppia, a meno che la linea da imbottire non sia troppo sottile. volendo si può utilizzare anche colorata per dare particolari effetti al ricamo. io userò una lana 100% panna.

punti utilizzati

  • punto filza per contornare il lavoro
  • punto erba ripassato per lo stelo o punto stuoia
  • punto invisibile o punto scala per chiudere il lavoro
  • punti fantasia per arricchire eventualmente lo spazio intorno al disegno imbottito
  • punto vapore per contornare il segnalibro.

schema

lo schema da riportare sul tessuto è un mio personale e originale disegno. è diviso in tre parti perchè è nato per essere scambiato con le amiche del FORUM RICAMIAMO INSIEME. chi volesse seguirci in questo gioco può anche unire le tre parti e realizzare un unico pezzo. ovviamente siete libere di utilizzarlo, gradirei essere informata se lo fate e mi piacerebbe avere una fotina se lo realizzate.

Immagine

a domani per la prossima tappa

minicorso di trapunto (1) – introduzione

questo minicorso nasce dal desiderio di condividere una tecnica antica e affascinante.

con alcune amiche del FORUM RICAMIAMO INSIEME che mi vede felicissima senior member abbiamo deciso di realizzare un piccolo segnalibro per imparare e affinare questa tecnica.

ho preso quindi l’impegno di mettere a disposizione le mie conoscenze su questo tipo di lavoro e condividerlo con quanti vorranno utilizzarle. questo anche per ringraziare virtualmente tutte le persone generose che ho sempre incontrato nel web e che hanno fatto sì che oggi io sappia molte delle cose che so sulle tecniche che amo.

suggerimenti, note, consigli e perchè no, critiche e correzioni sono le benvenute.

do quindi il via a questo minicorso con una breve (?) introduzione. perdonerete lo stile non proprio ortodosso e gli errori, ma questo lavoro non vuole essere nulla di più della condivisione di mie conoscenze personali sulla tecnica.

MINICORSO DI TRAPUNTO

PICCOLA INTRODUZIONE

ho sempre amato il trapunto fiorentino con le sue ombre e luci, filigrane narrative che ti trasportano lontano.

il trapunto fiorentino nasce nel mediterraneo in epoche di cavalieri dame e guerre. questa è la visione poetica che si ha di questo tipo di ricamo in rilievo che si utilizzava soprattutto per realizzare coperte e mantelli. il manufatto che molti conoscono è appunto la Coltre Guicciardini che racconta la storia di tristano innamorato di isotta in guerra ed ecco cavalieri armi boschi navi.

secondo me, la nascita di questa tecnica deriva anche dalla povertà dell’epoca medioevale dalla indisponibilità di tessuti mantelli e coperte abbastanza caldi per coprirsi nei lunghi mesi invernali.

mi piace poeticamente immaginare giornate uggiose e dame in saloni enormi davanti a grandi camini a trapuntare ed imbottire coperte usando tele di lino e cotone intessute in altrettante giornate.

in francia il trapunto è chiamato boutis, la differenza maggiore è quella che vede la trapuntatura uniformare il tessuto. intorno al disegno primario si creano linee e volute di imbottitura. il trapunto fiorentino lascia più spazio al disegno primario solcando di sottili trapuntature i contorni senza però imbottire la parte senza disegno. dipenderà dal fatto che in francia fa più freddo che in italia e, quindi, per difendersi dal mistral occorrevano più strati di tessuto che nel basso mediterraneo?

e di maggiori strati di tessuto è composto l’imbottita. il quilt. presente in italia ed ovunque. prevede tre o più strati: un sopra e sotto che possono essere anche preziosi e un interno a falde di lana o un altro tessuto “caldo”, oggi poliestere. questi tre tessuti vengono cuciti insieme e ornati da linee e volute trapuntate in cui la cucitura prende tutti e tre gli strati. spesso crea dei disegni, a volte un po’ naive a volte geometrici. i pionieri in america la costruivano a pezzi. patchwork, appunto. in australia il patch diventa crazy.

fili tessuti punti e invenzioni che legano uniscono cuciono avvolgono l’intera nostra terra come liane in una foresta.

tornando al trapunto fiorentino i disegni di questi lavori sono stilizzati e in genere riproducono bassorilievi sculture e pitture, ma anche elementi della natura, fiori soli lune foglie animali, della religione, croci spighe calici nodi celtici.

oggi i disegni si sono ammorbiditi e gli usi alleggeriti. si creano piccoli oggetti, cuscinetti mobiles segnalibri vuotatasche deliziose scarpine da neonato (guardate QUI cosa ha fatto la mia amica ITOKI nel lontano giappone) .

la tecnica a prima vista è elaborata, in realtà è un lavoro semplice che richiede tempi non troppo lunghi.

il punto utilizzato per delineare il disegno è la filza o filzetta. una serie di punti di uguale lunghezza che seguono il disegno unendo due tessuti. nei lavori che hanno un retro non visibile come cuscini cuscinetti borse abiti il tessuto inferiore è meno pregiato e compatto di quello superiore. nel caso di lavori che hanno entrambe le facce visibili, paralumi segnalibri tende pannelli, i due strati sono dello stesso tessuto.

qualche volta si utilizza la trapuntatura o punto indietro o a volte il punto scritto se si il lavoro dovrà essere sottoposto a molti lavaggi e stropicciamenti che potrebbero danneggiare il filo.

l’imbottitura interna è fatta con filato morbido. fili di lana o cotone grosso. personalmente preferisco la lana, di buona qualità non necessariamente 100% pura. resta più morbida e abbastanza voluminosa.

bene, dopo questa introduzione un po’ naive passerò ad una spiegazione più tecnica.

per stanotte meditate e sognate di tempi lontani…tristan-29072010-2

questa foto è stata presa qui http://www.la-maison-du-boutis.com/